Mago Chiò e la street art di Giulia Bernini per raccontare il territorio nel laboratorio pcto dell'Itcg Cerboni
In senso figurato, una chiave di volta – tema dell’Elba Book Festival 2025 – è l’elemento centrale, portante, di qualcosa. Chiavi di volta possono essere anche dei personaggi, elementi strutturali di un luogo e di un tempo, di collettività e di paesaggi, che aiutano a interpretare. Una narrazione legata a una collettività e a un territorio può quindi partire da uno di questi personaggi, che aiuti a decodificare un’identità collettiva.
Il percorso che quest’anno Elba Book Festival ha voluto portare avanti con gli studenti di Portoferraio, e che ha dato vita al “Laboratorio di identità popolare. Raccontare l’isola attraverso un suo personaggio chiave”, nasce e si sviluppa a partire dal personaggio di Mago Chiò. Un giovane uomo della fine del XIX secolo, nato e cresciuto a Portoferraio, poveraccio e analfabeta. Una figura stramba e straordinaria, uno spirito bambino che voleva diventar famoso attraverso le sue imprese da writer funambolo.
La sua storia è stata ricostruita dagli studenti e utilizzata per raccontare con uno sguardo particolare l’isola in cui vivono, le sue mura e i personaggi che l’hanno frequentata.
Attraverso le avventure di questo meraviglioso free climber artista, l’obiettivo è stato quello di sviluppare uno sguardo diverso sulla propria realtà, lavorare su varie forme di linguaggio per raccontare le sue imprese, e focalizzarsi sull’identità popolare dell’isola attraverso il writing, la street art e la creatività.
Dai lavori dei ragazzi, di cui in questo post trovate una selezione, l’artista Oblo Creature è partita per progettare la sua opera di murale, che verrà restituita all’isola mercoledì 16 luglio, durante la seconda giornata del festival.

Laboratorio Pcto Itcg Cerboni - Ananlisi e rielaborazione della figura storica e mitologica di Mago Chiò
Francesca Bartocci
Editor, curatrice dei laboratori Pcto di Elba Book Festival