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Federica Di Lella vince la settima edizione del Premio Lorenzo Claris Appiani

Elba Book Festival 2022

Premio Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria

VII edizione

Comunicato stampa

Rio nell’Elba, 24 Giugno 2022

Federica Di Lella con la traduzione dal francese di Marie-Claire Blais, La sete, Safarà, vince la settima edizione del Premio Lorenzo Claris Appiani

Si terrà martedì 19 luglio p.v. a Rio nell’Elba la cerimonia di premiazione del Premio Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria, vinto quest’anno da Federica Di Lella con la traduzione dal francese di “La sete”, Safarà edizioni.

Il premio Lorenzo Claris Appiani, che ricordiamo è nato sette anni fa per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel Palazzo di Giustizia di Milano e il legame con la sua terra d’origine, ha l’obiettivo di dare luce alle figure quasi invisibili dei traduttori, attori insostituibili e necessari nel delicato processo di mediazione culturale. Anche quest’anno la cerimonia di premiazione sarà l’evento d’apertura di Elba Book Festival, che si terrà in edizione integrale dopo due anni in cui necessariamente si è dovuto procedere con edizioni ridotte. Il premio nasce dalla volontà della famiglia Appiani di dare sostegno e visibilità al valore culturale e sociale del mestiere del traduttore, della letteratura e dell’editoria indipendente.
Quest’anno la famiglia Appiani, in accordo con i membri della giuria, ha scelto di indagare l’ambito della traduzione dal francese e con essa la corposa produzione letteraria contemporanea, afferente ad ambiti geografici lontani tra loro e diversi, con la curiosità di comparare lingue simili declinate con creatività e suggestioni inedite.
La giuria, composta da cinque membri, tre espressi dall’Università per Stranieri di Siena (UNISTRASI) e due indicati dall’Associazione Culturale Elba Book Festival è formata da: Lucinda Spera, (presidente), docente di Letteratura italiana (UNISTRASI); Anna D’Elia, traduttrice, editor di importanti case editrici, vincitrice del Premio von Rezzori, Chevalier des Arts et des Lettres de la République française per l’insieme della sua attività di traduttore letterario; Ornella Tajani ricercatrice di Lingua e traduzione francese all'Università per Stranieri di Siena, membro del direttivo del CeST Centro Studi sulla Traduzione, del collegio docenti del Dottorato di ricerca in Filologia e critica dell'Università degli studi di Siena, del corpo docente del Master in Traduzione letteraria e editing dei testi antichi e moderni dell'Università degli studi di Siena e del Seminario di Filologia Francese; Liana Tronci, docente di Glottologia e Linguistica, UNISTRASI, si occupa di morfo-sintassi e lessico-sintassi di lingue indoeuropee, membro della Società Italiana di Glottologia, della Philological Society, del Sodalizio Glottologico Milanese e della Société de Linguistique de Paris; Maria Laura Vanonio, insegnante, traduttrice per varie case editrici. A maggioranza hanno decretato la vittoria di Federica Di Lella. Le motivazioni della giuria saranno lette durante la cerimonia di premiazione.

Anche per l'edizione 2022 sarà madrina del premio e moderatrice del dibattito che seguirà la premiazione Ilide Carmignani, traduttrice di alcuni dei più importanti autori di lingua spagnola, da sempre impegnata a diffondere l’importanza del ruolo culturale, e non meramente professionale, del traduttore, curatrice di eventi sulla traduzione per il Salone Internazionale del Libro di Torino e animatrice di altre importanti iniziative in questo campo.

Dichiarazioni dell’Università per Stranieri di Siena:

Lucinda Spera, presidente del Premio Lorenzo Claris Appiani 2022, patrocinato dall'Università per stranieri di Siena, esprime il proprio apprezzamento alle giurate Anna D’Elia, Ornella Tajani, Liana Tronci e Maria Laura Vanorio per la qualità del lavoro di selezione, che ha portato ad assegnare il premio a Federica Di Lella per la traduzione dal francese del romanzo La sete, della scrittrice quebecchese Marie-Claire Blais (Safarà 2021). Primo volume eponimo di un ciclo di dieci romanzi, La sete è l’incipit di un grande affresco contemporaneo di cui la traduttrice ha saputo rendere con lavoro mirabile il senso profondo, rendendo oggi disponibile l’opera anche per il pubblico italiano.

Giulia Marcucci, direttrice del Centro studi sulla Traduzione di Siena, crede che mai come in questo momento tradurre, come forma emblematica di dialogo e di scambio, sia un gesto di pace fra i popoli e le culture. Il Premio Lorenzo Claris Appiani ne è, con le sue alte finalità, un esempio doppiamente vivo e necessario.